Il Cairo - Alex e Milena, non contro ma unite per ritrovare se stesse. Maccarani: "i Giochi sono nelle loro mani"
Nel week end, all’ombra delle piramidi, torna in pedana il jet set della ritmica mondiale, in un meeting nel quale, probabilmente, non vedremo proprio tutte le étoile di Tokyo, ma dove, chi ci sarà avrà senz’altro gli occhi del mondo olimpico addosso. Per l’Italia torna l’ex coppia fissa, non più del quadriennio bensì degli ultimi cinque anni – visto il rinvio dei Giochi giapponesi che ha aggiunto una stagione “suppletiva” al solito ciclo previsto dal Cio – Una coppia che negli ultimi mesi, per ragioni diverse, ha vissuto vicissitudini alterne. Dodici mesi più del previsto che stanno ovviamente incidendo sulla programmazione originale. “Abbiamo dovuto gestire situazioni inedite, che nessuno, prima di noi, aveva affrontato – ricorda la DTN Emanuela Maccarani – Non era mai accaduto, infatti, nella storia delle Olimpiadi moderne, che un’edizione fosse rinviata. E se nella squadra abbiamo avuto il nostro bel da fare, all’Accademia di Desio, per tenere le ginnaste pronte e concentrate malgrado la mancanza totale di gare per oltre diciassette mesi, confidavo che nelle società delle individualiste si facesse altrettanto”. Invece punteggi alla mano, l’accoppiata Baldassarri e Agiurgiuculese ha accusato un certo ritardo e, della repentina frenata, ne ha approfittato la diciassettenne Sofia Raffaeli, che negli ultimi incontri ha rubato la scena e gli occhi al pubblico e agli addetti ai lavori. “Ormai la cercano, se l’aspettano – conferma la DTN – ho colleghe straniere che mi chiedono di lei”. Pare di leggere la favola di Esopo sulla lepre e la tartaruga. “Ho detto a Milena e Alexandra di schiaffeggiarsi l’un l’altra e di darsi una svegliata, perché le Olimpiadi le possono perdere solo loro”. Il percorso fin qui tracciato, d’altra parte, ha visto molte tappe, ed ognuna di esse ha condizionato le scelte della successiva. “Nella World Cup di Sofia avevamo l’Agiurgiuculese out per il Covid, così, insieme alla compagna di squadra più grande, Milena, convocammo la giovane Raffaeli, all’esordio tra le senior – continua la Maccarani – A Tashkent avevamo già deciso di tutelare le titolari, presentandoci nella cosiddetta tana del lupo con la Maffeis e la Tagliabue, che dovevano fare solo esperienza. Poi Sofia ha vinto un bronzo e un argento in Bulgaria, in diretta su La7d e così, anche per ragioni televisive, ci sembrò opportuno darle un’altra chance in Uzbekistan. E nella trasferta più insidiosa lei rivince due argenti. A quel punto, quasi a furor di popolo e per onorare la Coppa del Mondo che, quest’anno, avrebbe avuto il suo prestigioso epilogo a Pesaro, live su La7, abbiamo puntato sulla Raffaeli, affiancandole a Baku l’Agiurgiuculese, finalmente pronta dopo due turni ai box. In Azerbaijan Alex fa un buon all around e vince un oro di specialità e così alla Vitrifrigo Arena non potevamo che confermarle entrambe. Anche perché, nel frattempo, la Baldassarri, impegnata a Belgrado, non aveva dato gli attesi segnali di stabilità”. Una settimana più tardi, ad inizio giugno, gli Europei di Varna hanno portato ad altre considerazioni, sempre collegiali e ponderate con l’intero staff della Nazionale dei piccoli attrezzi. “Gli esercizi individuali erano otto, per il concorso generale si prendevano le migliori tre esecuzioni per ginnasta – ci spiega la Direttrice Tecnica Nazionale - Andare con tre azzurre significava togliersi la chance di sbagliare un attrezzo, costringendo, visto lo stato di grazia della Raffaeli, una delle due big ad una mera passarella. In palio c’erano i due posti per l’edizione di Tel Aviv 2022, quello era il nostro l’obiettivo, e chi l’ha centrato alla fine? Era importante anche entrare tra le dodici del team ranking per l’ammissione ai mondiali. Per fortuna siamo arrivate seste, però con qualche errore in meno si poteva salire sul podio. L’allenamento in chiave olimpica doveva essere una conseguenza. Non si può pensare di prender parte a rassegne di questo livello con lo scopo di prepararsi ad altre competizioni. La scuola italiana ha un prestigio da difendere e chi veste la maglia azzurra deve esserne sempre all’altezza”. È evidente che l’accelerazione degli impegni dopo un periodo di sospensione a causa del lockdown e dell’emergenza sanitaria abbia colto qualcuno di sorpresa. Non si spiega altrimenti l’involuzione delle nostre ginnaste di punta. “Sono state troppo a lungo nel loro confort zone – conclude la tecnica di Rho, impegnata questa mattina in Giunta al Coni – Ad ottobre dissi loro che se fossero volate agli Europei di Kiev avrebbero avuto l’obbligo morale di vincerli, vista la partecipazione ridotta. Poi purtroppo abbiamo scelto di non andare nemmeno noi. È vero che le individualiste hanno avuto la Serie A e gli Assoluti, però sono i confronti internazionali a fare la differenza. La squadra non ha avuto né gli uni, né gli altri, ma alla prima occasione ho visto ginnaste affamate che mordevano la pedana”. Proprio come ha fatto Sofia Raffaeli, aggiungiamo noi, che punta sempre a stare nella top ten, se non sul podio, approfittando talvolta delle amnesie altrui (vedi Averina a Tashkent). “A seguito del rinvio di Cluj Napoca, dove avevamo programmato di schierare Milena, abbiamo scelto di virare sull'Egitto, aggiungendo a Baldassarri ed Eleonora Tagliabue (quest’ultima doveva recuperare la gara mancata in Uzbekistan ad aprile, ndr.) l'Alexandra Agiurgiuculese, che certo non può e non deve convivere con il ricordo di quanto fatto a Varna. Errori e prestazioni negative vanno metabolizzate, superate e, talvolta, sono frutto di fattori occasionali e contingenti, che nulla hanno a che fare con la condizione generale dell’atleta. Alex ha perso la coincidenza del volo in Bulgaria ed è rimasta una notte in più a Vienna. La stanchezza e tre giorni di allenamenti scombinati l’hanno accompagnata alla prova podio in una specie di stato confusionale che ha poi inciso sulla prestazione. Adesso si allenerà con Elena Aliprandi a Desio, fino al momento della decisione definitiva”. Che ancora non è stata presa, precisa la Maccarani. E per zittire rumor infondati e aggiunge: “Non sono mica io a decidere chi va alle Olimpiadi, sono le ginnaste stesse. Le lasciamo a casa apposta per non turbarne gli equilibri, però poi, all’atto pratico, al momento delle verifiche, devono farsi trovar pronte. Spero di rivedere in Milena e Alexandra la fame agonistica indispensabile per competere a certi livelli, tutto il resto è noia”. C’è tempo fino al 5 luglio, data ultima per la consegna delle liste alla preparazione olimpica. Prima ci sono gli Assoluti di Folgaria. La Maccarani avrà già deciso? lo farà dopo l’Egitto oppure deciderà all’ultimo istante? Non è questo il punto! Cosa hanno deciso di fare Milena e Alexandra è l’unica domanda alla quale il Cairo dovrà dare una risposta.