Il Cairo - La capitale d'Egitto diventa Il Carlo. Macchini in Coppa del Mondo è il faraone della sbarra
Il fermano Carlo Macchini conquista la medaglia d’oro nell’esercizio alla sbarra della World Cup del Cairo, terza tappa del Circuito FIG di Artistica maschile e femminile. Dopo il bronzo agli anelli di ieri di Salvatore Maresca, l’altro agente del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato sale per penultimo all’attrezzo con il secondo miglior punteggio di ammissione. Il marchigiano allenato da Marco Fortuna completa un esercizio da applausi, stoppando perfettamente l’arrivo. Il 14.400 non lascia chance ai rivali, totalmente surclassati, a cominciare dall’americano Paul Juda, secondo e primo degli inseguitori a quota 13.933. Bronzo per l’israeliano Alexander Myakinin con 13.666. Sequenza degna di una finale olimpica quella di “Macchiniland”, il nuovo fenomeno della sbarra italiana, sulla scia dei grandi del passato, Igor Cassina incluso. Pegan, Kovacs teso e Kolman – tre salti acrobatici da brividi - poi lo Stalder Rybalko di valore D, lo Zou Li Mihn, l’Hadler con un giro, l’Hadler con mezzo giro, la granvolta saltata, lo Stalder, il Quast e lo Tsukahara teso in uscita. Dopo due amari quarti posti, lo scorso anno, sia agli Europei di Basilea, sia ai Mondiali di Kitakyushu, in Giappone, il 25enne azzurro, che in serie A milita nella Corpo Libero Gymnastics Team di Padova, si segnala su questo attrezzo come uno dei grandi interpreti del futuro, sulla road to Paris 2024. Per lui è il primo oro in Coppa del Mondo, dopo la piazza d’onore conquistata a Varna, in Bulgaria, nel 2021. “In verità è la seconda volta che sento l’Inno di Mameli in campo internazionale dagli Eyof di Utrecht 2013, ma allora ero giovane – ci racconta con la sua solita simpatia il “Bistecca”, come lo chiamano i suoi amici in palestra – Dedico la medaglia alla mia famiglia, in particolare a mia mamma, ai miei allenatori, nutrizionisti, psicologi, fisioterapisti, e, naturalmente, alla FGI e alle Fiamme Oro, che da oggi sono ancora più dorate. Ce l’ho fatta, non ci credo – continua Il Carlo d’Egitto – assurdo da dire ma sono partito con una delle peggiori condizioni di sempre, con una strategia però direi perfetta – merito del mio allenatore – sono riuscito a portare a casa la pelle e il risultato. Ho incrementato la nota di partenza di cinque decimi rispetto alle qualifiche, dove ho cercato di essere più pulito e conservativo. Non ho eseguito il Cassina perché la forma ancora non me lo permette, ma di questo passo sono sicuro che ci divertiremo!”