Sofia - La Raffaeli cambia ancora la storia del suo romanzo epico: oro al nastro e bronzo alle clavette!
Sofia Raffaeli continua a scrivere la storia italiana della ginnastica ritmica con una voracità senza precedenti. Dopo i due ori di ieri a palla e cerchio, nella seconda giornata di finali individuali di specialità si aggiudica anche il titolo al nastro con il punteggio di 32.650 (D. 15.600 - E. 8.700 - A. 8.350), davanti alla bulgara Stiliana Nikolova, argento con 31.850, e alla slovena Ekaterina Vedeneeva, terza a quota 29.900. La stella di Fabriano succede così alla bielorussa Alina Harnasko, oro a Kitakyushu 2021. Nell’altra final eight con le clavette, l’agente delle Fiamme Oro perde due volte l’attrezzo, su una maestria e su un rischio, ma chiude, lo stesso, con il bronzo al collo e il personale di 31.850 (D. 16.300 – E. 8.200 – A. 7.3509, a dimostrazione di una difficoltà esecutiva superiore a tutte le avversarie, alle spalle della tedesca Darja Varfolomeev, che con 33.550 raccoglie l’eredita della russa Dina Averina, e della Nikolova, sulla piazza d’onore, malgrado un errore, grazie al suo 32.600. Il bottino di Sofia, che ormai ha definitivamente cambiato l’accento al nome della capitale bulgara, sale a quattro piazzamenti personali, in altrettante finali, mancando un filotto che avrebbe avuto del clamoroso a livello internazionale. Contando anche il bronzo di Milena Baldassarri, il medagliere italiano alla 39esima edizione della rassegna iridata sale a cinque, mentre sono nove in totale i podi del palmares individuale FGI di tutti i tempi. Con il bronzo alle clavette di oggi, infatti, la Raffaeli eguaglia Samantha Ferrari, che ottenne lo stesso risultato, 31 anni fa, ai Mondiali di Atene 1991. “Alle clavette ho sbagliato due elementi molto importanti ma recuperati in maniera veloce, le altre difficoltà le ho eseguite bene, riuscendo a coinvolgere giuria e pubblico – commenta in zona mista il vulcano di Chiaravalle, con al fianco della compagna Milena Baldassarri, la quale non è riuscita ad entrare nelle finali odierne ma ha comunque concluso le qualifiche all around in ottava posizione – Abbiamo lavorato tutto l’anno per raggiungere questo livello e spero di continuare su questa strada. Al kiss and cry ero visibilmente delusa ma la mia allenatrice, Julieta Cantaluppi, mi ha sussurrato all’orecchio di stare tranquilla, perché a lei ero piaciuta tantissimo, ed ero stata espressiva e tirata. Così sono riuscita a rientrare in pedana al nastro resettando tutto, con l’intenzione di divertirmi e basta. Ho dato il massimo e alla fine ho ripreso la bacchetta sull’ultimo lancio praticamente rasoterra. Non mi aspettavo di vincere tanto prima di partire, perché c’erano anche le rivali, a cominciare da Boryana Kaleyn e Daria Atamanov. Sono stata dispiaciutissima per i loro forfait, mi sarebbe piaciuto affrontarle in gara. Ieri, per distrarmi prima delle finali, ho letto un po’ del Dottor Živago, il libro che mi ero portata qui a Sofia, invece in albergo sono crollata dal sonno. La sveglia all’alba, questa mattina, è stata dura, quando ho finito le qualifiche però mi sono potuta riposare e quindi stasera ero carica al punto giusto. Il mio segreto? Julie, che mi sta sempre vicino, soprattutto nei momenti difficili. Il merito di queste medaglie è anche suo. Domani abbiamo gli allenamenti per preparare il concorso generale di sabato, e poi si fa il tifo per le Farfalle”. La Raffaeli, che ha dichiarato di volersi iscrivere alla facoltà di Psicologia dimostra una maturità e un controllo davvero da veterana, malgrado la sua giovanissima età che le consente di guardare lontano, ben oltre l’obiettivo di Parigi 2024. “La sua caratteristica principale è che ama quello che fa – aggiunge la Cantaluppi, accompagnata dalla mamma, Kristina Ghiurova, a sua volta una grande ex campionessa bulgara, oro alla fune e argento al nastro ai Mondiali di Londra nel 1979, doppio bronzo, all around e al cerchio a Basilea nel 1977 – Ha senza dubbio ancora grandi margini di miglioramento, e si nota addirittura da un’esecuzione all’altra. Ho visto un grande potenziale in lei fin da piccolissima. Vincere nella mia seconda patria è sempre emozionante, però adesso pensiamo alla prossima gara, che è sempre la più importante. Obiettivi? fare bene”. Tutto il resto se ne va nel vento, cantava Bob Dylan. Ma il vento bulgaro soffia nelle vele di Sofia.